Patologia prepuziale

La storia naturale del prepuzio è caratterizzata da una fisiologica e pressoché completa “chiusura” a partire dalla nascita e nei primi mesi di vita.
E’ pertanto impossibile e controindicato cercare di scoprire il glande in quanto le normali aderenze tra il prepuzio ed il glande devono gradualmente e lentamente risolversi spontaneamente. Questo processo richiede del tempo e difficilmente è possibile la completa e totale scopertura del glande prima dei 3-4 anni.
Non sussiste pertanto alcuna valida ragione di intervenire precocemente e traumaticamente nel processo di separazione prepuziale (lisi delle aderenze). Non vi sono evidenze scientifiche dimostrate di un aumentato rischio di infezioni locali (balano-postite) o di infezioni delle vie urinarie, in assenza di patologie urologiche associate (RVU,megauretere).

In presenza di un prepuzio che si mantiene completamente chiuso e non retraibile (fimosi) può essere attuata una iniziale terapia topica cortisonica per valutare la risposta locale prima di considerare una eventuale soluzione chirurgica finale.

Tecnicamente esistono due diverse soluzioni chirurgiche, che si devono adattare al riscontro anatomico, in cui il prepuzio può essere conservato (plastica prepuziale dorsale di allargamento) o invece asportato (circoncisione parziale o radicale).

Una condizione patologica particolare e facilmente riconoscibile è rappresentata dal lichen sclerosus atrophicus (o Balanite Xerotica Obliterans BXO) in cui la indicazione assoluta ed immediata è rappresentata da una circoncisione radicale.

Condizioni specifiche sono infine rappresentate da variazioni anatomiche della conformazione del prepuzio (varianti prepuziali, megaprepuzio) che hanno caratteristiche cliniche ben specifiche e che comportano delle scelte terapeutiche con tempistiche e modalità differenti tra loro.